Il KKE sulla questione dei rifugiati e dei migranti

"Secondo l'ultimo rapporto annuale dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, il numero delle persone sfollate con la forza in tutto il mondo raggiunge i 122,1 milioni, un numero che è raddoppiato nell'ultimo decennio a causa dell'aumento dei conflitti armati, che hanno raggiunto il numero più alto dopo la Seconda Guerra Mondiale. In Palestina, lo Stato assassino di Israele sta attuando un piano per sfollare un intero popolo dalla sua terra. In questi giorni, infatti, il massacratore Netanyahu sta discutendo con Trump negli Stati Uniti proprio di questo progetto, che mira a trasformare Gaza in una Riviera, con isole artificiali tipo Dubai, per portare avanti i progetti energetici, commerciali e altri progetti nella zona, progetti fatti sui cadaveri di bambini, donne e anziani. E perché ciò avvenga, tutti i palestinesi devono essere espulsi".

Lo ha sottolineato, tra gli altri, Dimitris Koutsoubas, Segretario Generale del Comitato Centrale del KKE, durante una discussione in Parlamento, aggiungendo:

«La verità è che oggi la repressione nei confronti dei profughi sradicati sta assumendo nuove, mostruose dimensioni, e questa politica porta anche al loro confinamento.

Dagli Stati Uniti all'Unione Europea, si stanno elaborando piani di espulsione violenta per milioni di rifugiati e migranti, si stanno allestendo nuovi campi di concentramento, si stanno legalizzando i "rimpatri", si sta alimentando l'odio razzista e xenofobo.

Il nuovo Patto UE sulla migrazione e l'asilo, approvato da governi socialdemocratici, iberali e di estrema destra, sta iniziando ad essere applicato dagli Stati membri dell'UE, preannunciando nuove grandi sofferenze per i rifugiati sradicati ed esprimendo l'autoritarismo e la terrorizzazione dei popoli.

Il governo di Nuova Democrazia sta promuovendo il cosiddetto disegno di legge sui rimpatri, che include nuove misure reazionarie a danno dei rifugiati e dei migranti e apre strade pericolose a scapito del nostro popolo nel suo complesso. (...)

E, naturalmente, è l'UE dei respingimenti, delle espulsioni, dell'isolamento e della repressione nei confronti dei rifugiati e dei migranti.

Coloro che insistono nel ripulire questa struttura marcia e reazionaria, coloro che insistono nel presentarla addirittura come parte della soluzione, mentre è invece un fattore fondamentale di ogni problema popolare, probabilmente stanno giocando un ruolo sporco nei confronti del popolo. (...)

In queste condizioni, si prepara il terreno affinché le varie forze di estrema destra e fasciste possano diffondere il loro veleno xenofobo e razzista.

Il KKE invita il popolo greco alla vigilanza e alla prontezza. A rafforzare la sua lotta contro la guerra e il coinvolgimento del nostro Paese. A intensificare la sua solidarietà verso tutte le vittime delle guerre, verso le centinaia di migliaia di rifugiati e immigrati che vivono e lavorano in condizioni disumane in Grecia. A lottare contro i piani di un'ulteriore intensificazione della repressione nei loro confronti. Zittire coloro che da un lato cercano di ottenere il suo consenso al coinvolgimento del paese nella guerra e dall'altro cercano di presentare i rifugiati e gli immigrati come "criminali" e "nemici". (...)

La vera soluzione e la via d'uscita per il popolo, però, sono lontane da questa prigione dell'UE, lontane dalle avventure belliciste, dai piani guerrafondai degli Stati Uniti e della NATO, fuori da questo marcio sistema capitalista, che genera solo sfruttamento, guerre, profughi e povertà".

 

 

11.07.2025